venerdì 16 gennaio 2015
giovedì 8 gennaio 2015
Cher Charlie; lettera di una penna
http://www.internazionale.it/storia/le-reazioni-in-tutto-mondo-all-attentato-contro-charlie-hebdo
http://www.internazionale.it/notizie/2015/01/07/la-solidarieta-dei-vignettisti-di-tutto-il-mondo
Caro Charlie,
Sono un po' confusa. Non immaginavo tanto frastuono, tanto all'improvviso. Ma penso di doverti scrivere in questi giorni di lutto perché l'inchiostro non è mai abbastanza in questo casi, e so delle tue cinque paia di mani così creative e piene di umorismo che l'hanno fatto scorrere così bene, come una strana ambrosia o un vino dolce di certe colline della nostra terra.
Inoltre, sono disposta a consumarmi nel dirti queste parole perché a proposito di queste e di inchiostro, so che di certo tu sai quanto siano importanti e quanto siano potenti, dunque ti scrivo serena sapendo che non mi fraintenderai.
Passano i millenni ma so di essere un'arma potente. So di avere una forza che nessuna guerra potrà sconfiggere mai.
E per questo volevo ringraziarti, Charlie. Tu mi hai sempre dato la possibilità di dare tutto ciò che potevo dare. Mi dispiace solo che tu abbia dovuto pagare un prezzo così alto.
In cartolibreria mi si trova anche a 0,50 centesimi in certi posti!
Non sono un'arma distruttiva, però, ci tengo a sottolinearlo. E mi fa rabbia che si utilizzino armi ben più letali con pretesti religiosi per additarmi contro colpe che non ho. Non è giusto, semplicemente non è giusto, caro Charlie. Non è giusto.
Charlie, sai, ho attraversato molte poesie. Poesie recitate da cuori di tutti il mondo e di tutte le religioni. Mi sono fermata nelle mani di quei assassini, sai? Sì, sono arrivata anche a loro. Ero lì quando, sul tavolo, vedendo me e una vera arma di distruzione di massa, hanno scelto la seconda, decidendo di vestirsi di vigliaccheria e chiamare con il nome del loro Dio la loro sete di sangue. Ma è certo, mio Charlie, che il loro stesso Dio è nelle mani della gente che predica la stessa religione ma sa parlare attraverso di me per conto di loro stessi, e non attraverso le pallottole. Credimi, io lo so.
Che la Tour Eiffel splenda: non mi fermerò questa volta, e altre mani valorose continueranno a seguirmi e aiutarmi a tracciare un percorso con parole più potenti ogni minuto che passa. Aldilà di ognu fanatismo e contro ogni tabù.
Riposati da questo brutto colpo, cher Charlie, ché tutti ti aspettiamo. E io non vedo l'ora di disegnare e scrivere ancora, al tuo polso.
Ta Stylo.
http://www.internazionale.it/notizie/2015/01/07/la-solidarieta-dei-vignettisti-di-tutto-il-mondo
Caro Charlie,
Sono un po' confusa. Non immaginavo tanto frastuono, tanto all'improvviso. Ma penso di doverti scrivere in questi giorni di lutto perché l'inchiostro non è mai abbastanza in questo casi, e so delle tue cinque paia di mani così creative e piene di umorismo che l'hanno fatto scorrere così bene, come una strana ambrosia o un vino dolce di certe colline della nostra terra.
Inoltre, sono disposta a consumarmi nel dirti queste parole perché a proposito di queste e di inchiostro, so che di certo tu sai quanto siano importanti e quanto siano potenti, dunque ti scrivo serena sapendo che non mi fraintenderai.
Passano i millenni ma so di essere un'arma potente. So di avere una forza che nessuna guerra potrà sconfiggere mai.
E per questo volevo ringraziarti, Charlie. Tu mi hai sempre dato la possibilità di dare tutto ciò che potevo dare. Mi dispiace solo che tu abbia dovuto pagare un prezzo così alto.
In cartolibreria mi si trova anche a 0,50 centesimi in certi posti!
Non sono un'arma distruttiva, però, ci tengo a sottolinearlo. E mi fa rabbia che si utilizzino armi ben più letali con pretesti religiosi per additarmi contro colpe che non ho. Non è giusto, semplicemente non è giusto, caro Charlie. Non è giusto.
Charlie, sai, ho attraversato molte poesie. Poesie recitate da cuori di tutti il mondo e di tutte le religioni. Mi sono fermata nelle mani di quei assassini, sai? Sì, sono arrivata anche a loro. Ero lì quando, sul tavolo, vedendo me e una vera arma di distruzione di massa, hanno scelto la seconda, decidendo di vestirsi di vigliaccheria e chiamare con il nome del loro Dio la loro sete di sangue. Ma è certo, mio Charlie, che il loro stesso Dio è nelle mani della gente che predica la stessa religione ma sa parlare attraverso di me per conto di loro stessi, e non attraverso le pallottole. Credimi, io lo so.
Che la Tour Eiffel splenda: non mi fermerò questa volta, e altre mani valorose continueranno a seguirmi e aiutarmi a tracciare un percorso con parole più potenti ogni minuto che passa. Aldilà di ognu fanatismo e contro ogni tabù.
Riposati da questo brutto colpo, cher Charlie, ché tutti ti aspettiamo. E io non vedo l'ora di disegnare e scrivere ancora, al tuo polso.
Ta Stylo.