mercoledì 30 marzo 2016

C'era una volta, anche più d'una

I miei sogni di vetro, fedeli lì aspettano, ad ogni ritorno.

lunedì 28 marzo 2016

Giochi di carta

Giocare col fuoco è pericoloso, ma anche giocare con la carta non sembra avere felici risvolti.
Per non parlare della carta che gioca col fuoco.

Ma quante stupidità.

L'artista è Peter Callese, giusto per farvi capire perché siete passati da qui, ecco.

sabato 19 marzo 2016

In cammino con Caravaggio

in una traversa di Trastevere
proprio accanto al ristorante dove lavoro

La cosa che non smette di stupirmi è come, in diversi modi, per diverse vie, in diversi momenti, la risposta è e rimane ancora:
Caravaggio. Questo artista ha stregato la mia vita dal primo momento in cui l'ho studiato.
Una volta, l'ho trovato in un album di un musicista che amo, Giovanni Sollima; un'altra volta in una graphic novel di Manara, che ammiro moltissimo. E ora anche qui, sulla strada per il ristorante dove vado a guadagnare soldi e incredulità, grazie a questo artista di strada di cui non ricordo il nome ma che ho già letto per un disastro disagevole successo anche a Palermo.
Io rimango estasiata.

venerdì 18 marzo 2016

Gli uomini? Ne esistono, credo


Un segnalibro-volantino per un evento, sul retro il Piccolo Principe, il quale è talmente piccolo che lo ritrovi proprio ovunque, anche in giovani ragazzi che incontri per caso.

giovedì 10 marzo 2016

Acrilico, tempera e tentativi



Un vecchio contenitore di crème brulée come tavolozza, una ormai andata coppetta di "Malibù" per l'acqua e una settimana di prove per un quadro che finalmente abbia un senso. Le gioie e le soddisfazioni di piccoli lavori che andranno lontano da me e che accompagnano questa pioggia.

mercoledì 9 marzo 2016

Manco Aggratissss


Ma cosa fai, Roma? Allora anche tu hai un cuore.
8 marzo 2016, sera di pioggia. Vicino alla metro San Paolo, per tutto il giorno, un gruppo di venditori ambulanti ha cercato di vendere le emancipate mimose alle donne di passaggio. Arrivata la sera, vedo questo e sorrido, ormai l'orario di lavoro è finito anche per loro, i festeggiamenti d'ora in poi sono gratuiti, o forse solo rassegnati al brutto tempo.

Mi immagino, magari, il venditore che oggi ritornerà nella sua postazione, magari a vendere altra roba, si ritroverà questi mazzolini ancora lì e penserà indignato "nemmeno gratis le vogliono, ma cosa devo fare?".
Oppure no, nulla di tutto questo.