Giorno 09/07/12
Sto crepando dal sonno. Fortunatamente il mio amore per il viaggio (oltre che un biglietto già stabilito senza se e senza ma) è più forte della dilagante pigrizia che pervade il novanta per cento della mia vita. [...] Sono seduta davanti al controllo, è bello vedere la gente che si affretta, si spoglia, distratta si stupisce del metal detector che suona, e si accorge che quell'anello, quella catena o quella moneta, insomma quella presenza a cui si è fatto talmente l'abitudine da dimenticare che quest'innocuo oggetto rischia di farti passare per un terrorista. Senza contare i "controllori": o troppo frettolosi, o troppo schizzinosi senza ragione reale, o indisponenti. Chissà come deve essere lavorare in un aereoporto... vedere tutta questa gente che passa, la fretta, il relax, la noia... il mondo. [...] L'aereoporto in cui arriveremo non è proprio a Parigi, beì a Beauvais, una cittadina splendida con una bellissima cattedrale, stando a quel che dice mia madre. Bèh, tanto meglio, posso iniziare a far riscaldare Juno Kim (la mia macchina fotografica), con questa cittadina, in attesa di Parigi. Io non vedo l'ora di arrivare, ne approfitterò per migliorare il mio francese, anche se stavo giusto pensando che forse ho dimenticato tutto.
Giorno 13/07/12
C'è un tempaccio schifoso, ma proprio di merda. Mi ricordavo, dalle altre volte in Francia, che qui in estate fa più freddo. Ma infatti non è proprio questo il problema, c'eravamo attrezzate. Ma piove ininterrottamente da ieri, e così la situazione non è tra le più vivibili. [...] Comunque, l'altro ieri siamo salite sulla Tour Eiffel, è stato stancante: gli ascensori delle altre "gambe" erano guasti e c'era un mucchio di gente accalcata e ansiosa di rubarci il posto. Il tempo era, ovviamente, uno schifo, quando siamo salite au sommet c'era troppo freddo e troppo vento per poterci godere il panorama. Ci riproveremo. [...] Ieri siamo state a Notre-Dame De Paris, che è una splendida chiesa, splendida meravigliosabellissima. Anche se devo dire, che non è tra le più belle con lo stile gotico, che io abbia visto *ma come, tanta festa e poi non detiene il primato? No.*
E poi siamo state al cimitero... Il Pére Lachaise! Un posto carico di vita, paradossalmente. Grazie alle indicazioni approssimative prese dal sito ( www.perelachaise.com ), mi sono appositamente avventurata alla ricerca delle tombe che cercavo, quella di Morrison e l'altra di Wilde. [...] La prima tomba che ho trovato è stata quella di Jim Morrison, [...] l'emozione mi ha colto all'improvviso, non me l'aspettavo nemmeno. Ho sentito un forte senso di brividi che arrivava fino allo stomaco, ma non mi ero accorta di quanto mi fossi emozionata fino a quando non ho parlato con altri italiani là davanti: avevo la voce spezzata. [...] Mi sono messa d'accordo con mia madre (la quale era piuttosto annoiata) di vederci in un punto preciso, così lei non si sarebbe stancata, ma io avrei proseguito volentieri il mio vagabondaggio alla ricerca dell'altra tomba. [...] Ho camminato un sacco non riuscendo a capire che cazzo di logica avessero le numerazioni delle strade, les chémins , e così mi sono mossa ad intuito. [...] Alla fine sono arrivata dove dovevo arrivare, e ad aspettarmi, oltre alla sfinge sulla tomba di Oscar Wilde, c'era un'altra valanga di emozione ad attendermi. [...] Ero talmente intenta a trovare la tomba da non rendermi conto di quanto mi stessi perdendo in vie e viuzze di quell'immenso cimitero. Ad un certo punto mi sono guardata intorno, non sapendo dov'ero, e per la prima volta mi sono accorta del lato palesemente inquietante della situazione: ero sola, nella parte più alta del cimitero, dove anche certi alberi erano più fitti e più alti, e quindi c'era anche meno luce, che già di per sè mancava per il tempaccio, con dei corvi che gracchiavano macabri ad intermittenza. Sì, era inquietante, eppure, proprio perchè sapevo e sentivo che era una tipica scena da film horror, questa cosa mi affascinava tantissimo, perciò tutta l'inquietitudine che avrebbe potuto iniziare ad attanagliarmi, non ha avuto il tempo di sgusciare fuori perchè si era trasformata in un'ovattata curiosità *figlia mia, quanto sarà facile ucciderti...* . [...] E' stata un'avventura emozionante, forse l'unica avuta finora in una Parigi tutta da riscoprire.
[to be continued]
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