giovedì 20 dicembre 2012

Chi rinasce dalle ceneri?


Messaggio prima della fine del mondo, attenzione terrestri.
Nessuno di noi vuole morire, smettiamola col dire “pazienza, se domani finisce il mondo, pazienza”. Chi è che ha voglia di morire, e magari non ha nemmeno concluso una cippa nella sua vita, come me? Ma dai, no di certo.

*Ma Gea, cosa facciamo qui, eh? Crediamo a queste fandonie?

Ma certo che no, signora Coscienza, non oserei mai offenderla in questo modo. Tuttavia mi consenta di dire che per me la fine del mondo è già iniziata, con squilli di trombe e crolli di palazzine vicino alla mia scuola, ad esempio. Seeeenza contare le già avvenute catastrofi, che sono proprio delle divertenti fanfare, soprattutto per chi le ha subite.
Ne abbiamo parlato in classe, con il professore di religione, il quale ha tentato di fare un discorso riguardo la profezia dal punto di vista storico/culturale/filosofico, riuscendo a rendere questa pallina antistress che è l’apocalisse quasi una cristallina palla di vetro, di quelle che tu osservi incuriosito, ma poi ti giri a guardare da un’altra parte qualcosa di più appetibile e poco pretenzioso. Alla fine di tutto ciò, in realtà ci aspetta una nuova era? Disegni son stati scritti, destini segnati, risvegli previsti… IL NUOVO RINASCIMENTO!

E in tutto questo, noi… che ruolo abbiamo? Non ci siamo stancati di vivere all' interno di una vita che per un motivo o per un altro non ci deve mai appartenere? Ci sono persone che cercano di costruirsi, a partire da noi ciofani. La mia scuola ha appena passato un periodo di protesta, come in tutta Italia, occupì occupà, occupando il proprio tempo, riuscendo anche magnificamente in questo. Non smetterò mai di dichiarare la mia contentezza quando, nonostante fossi contraria alla scelta di protesta (dato che non avevo molta fiducia nelle mentalità dei miei compagni), ho visto che molte cose si erano create, che i ragazzi si erano sensibilizzati di più e che c’era più voglia di fare.

*Ma è una cosa che è durata poco…

Sì, sì, è vero, purtroppo è durata poco. Ma questo perché il sintomo della Testa Di Cazzo è dilagante, un virus che colpisce tutte le persone, in svariate forme, non si possono contare. Ma mi sono stancata, cara Coscienza, di dover pensare alle persone inutili. Le persone inutili… sono inutili. E in quanto tali, ogni cosa riguardo loro è inutile. E’ rincuorante vedere che sempre più persone, quantomeno un numero crescente, prendono coscienza di ciò che li circonda. “Oh mio dio! Esiste un mondo al di là del mio eyeliner!”  Sì, siore e siori, esiste, e non c’è bisogno dei cerchi nel grano per indagarci su.
Mancano pochi giorni a Natale, mancano pochi giorni alla fine dell’anno, mancano pochi giorni ai miei diciott’anni, manca davvero poco al prossimo pensiero trillante di curiosità. Io che ultimamente mi sveglio con nuove consapevolezze sul cuscino, senza sapere come diamine ci siano finite lì, mi ritrovo a vagheggiare nella mia testa a vapore, senza sapere a chi dare ascolto delle mie tante voci e a chi riferire ciò che evidentemente c’è da dire. Ma l’anno sta finendo, e presumendo che non scriverò prima di capodanno, rimane in sospeso la solita speranza di un anno migliore, che se non porta risposte, quanto meno non smetta di fare domande.

Chi rinasce dalle ceneri? Ma il punto è: abbiamo smesso di bruciare?

*Ma neanche per sogno…

Come immaginavo.

giovedì 11 ottobre 2012

La Qualunque Cosa più Qualunquecosa del Mondo

Siamo ad ottobre. Bene. Anche quest'anno volge al termine, e al mio dubbio "mi abituerò mai a questo scorrere così veloce del tempo?", la risposta è NO. E' assurdo! Cos'è successo quest'anno? E quest'estate? E i 17 anni? Com'è possibile che già tra tre mesi ne farò 18? Che cosa ne ho fatto dei diciassette? Non mi abituerò mai a questo ritmo. E non perchè io sia molto calma e lenta (molto lenta) di natura, perchè la natura influisce solo quando non ho stimoli dall'esterno, altrimenti sono questi che influiscono su di me, perciò avrei anche la capacità di diventare iperattiva/nevrotica e tutto ciò che sta in mezzo a questi due aggettivi, ma il punto è che vivo tanto e vivo anche bene, tirando le somme, ma come ogni irrequietudine adolescenziale che si deve mi manca sempre qualcosa, alla fine, e ciò che mi chiedo è se per caso non abbia perso la possibilità di conquistarla strada facendo (correndo, mio malgrado) e che quindi l'abbia perso definitivamente. Chissà

La scuola è iniziata, nel pantano più totale, ma è iniziata. Adesso si stanno sistemando un po' le cose, ma ancora bisogna vedere come andrà a finire: sono mancati e continuano a mancare professori, nella mia scuola. Credo che ciò sia successo a causa di un processo di statalizzazione incominciato questa estate (bloccato e poi ripartito), per passare da provinciale a statale. Ma a dirvela tutta non ho capito bene le manovre secondo cui è successo sto ambaradam, ma il fatto è che ci siamo trovati a scuola con orari ridotti, ore di buco e lezioni leggere. Il TRIONFO del cazzeggio a scuola, senza dubbio, e la cosa mi ha fatto piacere, ma ad essere onesti, osservando la realtà, è meglio avere una scuola regolare (con impegni impegnativi impegnosi osi osi) che una scuola sul baratro che rischia anche la chiusura. La perdita dei professori precari è stata forse la cosa peggiore: la mia professoressa di arte era divina, mi dispiacerebbe se quest'anno non ci fosse lei; stessa cosa per quella di tedesco, con cui io mi sono trovata bene sin dal primo anno e sarebbe una catastrofe sotto tanti aspetti se non ci fosse lei ma un'altra, anche dal punto di vista dell'apprendimento: abituarci a diversi metodi di spiegazione è un caos, soprattutto per materie che richiedono particolare attenzione come il tedesco. Insomma, un bel casino, per ora. Per ora . 
In tutto questo, i tragitti in autobus sono la miglior piazza per rincontrare le persone della scuola. Non mi mancavano le lotte per arruffarsi il posto e la diminuizione netta di ossigeno quando non riesci a beccarne uno e rimani in piedi, lentamente compresso dalla massa *da: Lezione di Fisica Di Sopravvivenza Da Passeggero Amat*, ma è bello parlare e scherzare di prima mattina (perchè quell'ora è il massimo punto di incontro, all'uscita dalla scuola la maggior parte di tutti noi prendono sempre strade e mezzi differenti) o magari ascoltare della musica da un buon vecchio lettore cd (sì, egregi signori del terzo millennio, esistono ancora tali utensili primordiali) e cercare di staccare anche la propria mente dal cuscino parlando attivamente.
Tragitti in Autobus: Cabaret D'OgniDì! 

  Stavo pensando che dovremmo stare attenti con le parole. Le usiamo troppo male... So che è una cosa già detta, ma ancora non l'avevo detto io. Mi rendo conto che tante volte esageriamo tanto, solo per enfatizzare un concetto; che diciamo una parola invece di un'altra per far intendere la parola non detta; parliamo per suoni onomatopeici perchè non riusciamo a ricordare il sostantivo di quel suono, e quando ce lo suggeriscono facciamo spallucce e diciamo, anche un po' scocciati "vabbè sì, quello". Ma perchè? Ultimamente io mi rendo conto che se non avessi le parole, morirei. Che se non parlassi, morirei. Che se devo dire qualcosa ad una persona, il Coraggio (bella parola, ad esempio: "coraggio") lo trovo e le riverso addosso le Parole che le devo dire, donare. Che se le mie parole riescono a dare dei contorni a dei sentimenti, forse è perchè questi sentimenti sono importanti (bella parola "importanti"). Ma non conta più, questa cosa, non conta. Anche se una cosa è mediocre (bella parola, "mediocre"), è comunque La Cosa Più Originale Del Mondo anche se mi pare di averla vista da qualche altra parte...; se una canzone è orrenda, è La Canzone Più Emozionante Del Mondo, anche se musicalmente non è che sia granchè...; se una persona riesce a calpestare tutto il tuo essere, è sicuramente La Persona Migliore Del Mondo. Ma questo povero Mondo che si vede così pieno di cose che non sono quelle che sembrano?
Questa pagina di blog è sicuramente La Più Inutile Pagina Del Mondo.
(molto probabile, sottoscrive l'autrice).
Il Mondo è Il Mondo più Mondo Del Mondo, qualsiasi cosa questo significhi.
WOW!

sabato 8 settembre 2012

estratti di H.Hesse "l'uomo con molti libri e altri racconti"

[...] Involontariamente si erano alzati e stettero a lungo, felici e ammaliati, avvertendo nell'effusione dell'animo una profonda emozione e un dolore lieve ed enigmatico, stato con cui la gioventù risponde agli spettacoli e agli avvenimenti grandiosi e straordinari. [...]

[...] Questa attività, questo fare devoto e coscienzioso, esercitò anche adesso il suo benefico incanto, e mentre il suo cuore ancora di fanciullo si difendeva dalle frecce di un amore senza speranza, da ogni parte, dall'acqua tranquilla, dalle chiome folte e morbide degli alberi e dei cespugli, dalle pietre e dai ciottoli della riva, gli venne incontro la lieve consolazione che non si nega a un cuore pure che sappia onorare Dio con le proprie opere. [...]

("un viaggio di cent'anni fa"- 1910)

[...] Al ventenne, che gli amici amavano per il suo brio inesauribile, accadeva sovente che, nei momenti di serenità, il mondo si impietrisse in un quadro incantato, dove se ne stava con gli occhi stupiti sentendo l'enigmatica bellezza del mondo come un monito e quasi come un dolore sottile e segreto. Così come è sufficiente sfiorare una soluzione salina pronta per l'uso o, in inverno, l'acqua fredda e immobile perchè queste si rapprendano in cristalli e si solidifichino come per incanto, allo stesso modo, per il giovane animo di poeta, era bastato quel volo di rondini per far sì che il Neckar, la verde linea delle cime immobili degli alberi e il paesaggio montuoso, là dietro, leggermente velato di nebbia, si irrigidissero in un'immagine trasfigurata e purificata, che parlava ai suoi sensi delicati con la nobile voce, solenne e dolce, di una superiore realtà poetica. [...]

[...] Perchè se ne stavano qui a sedere, poveri e miseri, questi poeti dell'entusiasmo, il vecchio e il giovane, e perchè anche lui rimaneva là in piedi, vicino a loro, insoddisfatto e triste, scosso da sentimenti di amicizia vaghi e da un amore vergognosamente senza speranze? Era dovuto solo alla sua sensibilità e debolezza il fatto che soggiacesse così spesso a stati d'animo confusi? O era davvero destino dei poeti che per loro non brillasse mai il sole e che non dovessero raccogliere nella loro anima le sue ombre? [...]

[...] Egli sedeva, ora, la fronte divina e gli occhi dallo sguardo ancora puro e commovente, divenuto ormai il fantasma di se stesso e ricacciato in un'infanzia immobile e sorda; e se ancora riempiva fogli di carta, dai quali brillava a tratti un verso veramente bello come un occhio limpido, tutto ciò era soltanto il gioco di un bimbo con le tessere colorate di un mosaico. [...]

(Nel padiglione del giardino di Pressel, un racconto dell'antica Tübingen-1913)

martedì 28 agosto 2012

Caro Bastian.

Ti ho trovato, finalmente. Devo ammettere che non ti ho cercato in maniera ossessiva; ho dormito durante queste notti, mentre ancora non eri con me. Ma, ogni volta sapevo, potenzialmente, di poterti trovare, nei luoghi giusti, ti cercavo. E sembrava fossi introvabile, irrangiungibile. Invece oggi ti ho trovato,sarà stato d'aiuto anche il mio bisogno urgente di scriverti. Il mio vecchio compagno non è morto, no. Gli ho detto addio stamattina, molto semplicemente. E' stato un ottimo compagno, come i precedenti e come sarai tu, caro Bastian, ma avevo bisogno di... voltare pagina. Mai espressione sarà più azzeccata, per questo momento. Lo custodirò e non lo dimenticherò mai, come tutti gli altri, come per i passati, i presenti e i futuri. Ho scelto il tuo nome, direttamente dal Regno di Fantaàsia, perchè così sarai la chiave tra ciò che di più bello ricordo, e il mio continuo mutare da esso in poi. Crescerai con me, Bastian, e io non vedo l'ora. Non so quanto durerà la nostra vita insieme, ma preparati, adesso.
Con amore,
Gea.

martedì 21 agosto 2012

Questionario: segna con una x: Vuoi morire di fame o avvelenato?



http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/08/20/news/ilva_dalla_classe_politica_e_dai_sindacati_un_coro_unico_bene_il_riesame_dei_giudici_ma_riqualificate_ilva_e_ridate_lavoro-41234069/?ref=search 

http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/08/16/news/domani_un_grande_corteo_a_sostegno_dei_pm_il_comitato_delle_donne_ci_saremo-41017656/?ref=search

I link che ho riportato qui sopra sono due articoli, tratti da La Repubblica di quest'anno, riguardanti il caso di Taranto sull'industria metalmeccanica Ilva. Bèh, non scriverò di quelli, leggeteli e ovviamente pensatela un po' come volete, del resto quello che si denota maggiormente è che è un ping pong tra sindacati e politici per decretare di chi è la colpa e quindi chi deve sbrigarsela prima, basta che mi togliete di torno questo problema, che non ho veramente che farmene. I metalmeccanici hanno protestato il più possibile, e del resto come non farlo? Qual'è la priorità, del resto? L'ambiente e la salute di tutti, o il lavoro, che dove ti giri ti giri manca? Come fa un operario? Cosa deve scegliere? O anche solo pensare? Io non sono brava ad argomentare dal punto di vista politico/economico/ambientale/qualsiasi altra sfumatura ci possa essere all'infuori di quella prettamente umana, per quanto possa riuscire a comprendere e a "rispondere", se serve. Ma il pensiero delle famiglie che rischiano di rimanere senza niente mi distrae parecchio. Anche perchè iniziano ad essere davvero tante e continua a non fregare niente a nessuno. I Potenti si stanno contendendo la decisione, se lasciare aperta l'industria o meno. Ferrante dice che serve lasciarla aperta proprio per poterla mettere in regola. Che cosa divertente, bisogna sempre riscontrare un veleno nell'aria che si respira prima di evitare a priori che esca da qualche dannatissimo posto di lavoro. Tesoro, non ritornare con un tumore da lavoro, mi raccomando. E mettiti il maglione che fffa fffreddo. 
Di cosa vogliamo morire, oggi? Poco pane o troppa diossina?


canzone poco rincuorante, forse c'entra poco, ma l'idea c'è. E poi che diamine, le colonne sonore delle tragedie non devono sempre essere spiegate, eh.

lunedì 20 agosto 2012

Co2 Neutral!

Il mio blog è Co2Neutral, fai sapere a tutti che finalmente il tuo blog, sito web non impatta sul' ambiente!

Un iniziativa ambientalista proposta da DoveConviene.it, che si propone di azzerare le emissioni Co2 del tuo blog piantando un albero in una zona boschiva a rischio di desertificazione e che grazie alla pubblicazione dei volantini pubblicitari online si propone di ridurre lo spreco di carta.
  Aderendo all' iniziativa viene piantato un albero la cui produzione di ossigeno andrà a compensare le emissioni di Co2 emesse dal proprio blog andando così a neutralizzare anidride carbonica prodotta dal nostro sito.

Questo dato non è particolarmente noto, ma un sito internet produce in media 3,6Kg di anidride carbonica ogni anno, abbastanza preoccupante se pensiamo alla miriade di siti web che esistono, ma un albero può assorbire fino a 5Kg di Co2 ogni anno e proprio per questo che aderendo all' iniziativa contribuiremo a fare del bene . . .
  Doveconviene in prima persona si è fatta carico di questo problema e ha iniziato a riproporre i volantini pubblicitari online come quelli di darty,
acqua-e-sapone,
computer-discount,

rendendoli fruibili sia su Pc che su iPhone, iPad e Android, mirando a una maggiore ecosostenibilità, e ognuno può fare il suo per portare avanti questo grande obiettivo.

I volantini inoltre sono facilmente consultabili, eccone degli esempi: 

Offerte tezenis -> http://www.doveconviene.it/volantino/tezenis

Offerte nespresso -> http://www.doveconviene.it/volantino/nespresso

Offerte oviesse -> http://www.doveconviene.it/volantino/oviesse



Doveconviene ha oramai piantato oltre 1500 alberi, ma l' iniziativa non si ferma qui e si propone di raggiungere almeno i 2.000 alberi per settembre, per questo abbiamo proprio bisogno di voi, blogger italiani che vi schierate a favore della natura e del' ecosostenibilità.
  Diffondiamo l' iniziativa e rendiamo il nostro Mondo migliore e più vivibile!

Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7
                       

Estratti Francesi 2012 (Terza E Ultima Parte)

Giorno 14/07/12 a mezzanotte e qualcosa.
Fuochi d'artificio in tutta Parigi! Badabooom! Oggi (ieri) è festa nazionale, tutta Parigi era piena zeppa di turisti da tutta europa per questo evento. I fuochi d'artificio sono stati bellissimi, come tutti i fuochi d'artificio. Il nostro punto strategico, a sentire mia madre, non è stato poi così strategico: i fuochi d'artificio si vedevano benissimo, ma la particolarità di questa festa sarebbe stata l'accensione della Tour Eiffel durante i "bombardamenti" (suggerito da una bambina accanto a me che era terrorizzata, povera bimba), e la torre era mezza coperta da un albero, proprio davanti a noi. Le foto, comunque, sono venure tutte molto bene, magari un giorno mi deciderò a pubblicarle anche su internet, ma sono troppe e caricarle richiede un tempo che non voglio mettere a disposizione. Comunque, Parigi ci ha salutato con i fuochi d'artificio, perchè il nostro pernottamento qui è agli sgoccioli. Presto ci sposteremo a sud. Il tempo è stato un bel "distrattore", non mi dispiacerebbe spostarmi in un clima più accogliente. E poi, ho anche voglia di ritornare a casa, un po'. Anche se, devo dire, che quando ho messo piede in Francia, ho provatto una strana sensazione: mi sono sentita a casa. Una strana sicurezza che mi ha permessa di camminare da sola per le strade, senza troppo timore di perdermi, come se le conoscessi, quando, ovviamente, non è proprio così *magari!*. Perciò sono combattuta: non so se io abbia più voglia di restare o più di ritornare. Certo, alla fine ritornerò comunque, ma questo non mi calma l'animo.

Giorno 16/07/12
Adieu, Paris. Ora siamo ad Orange, una cittadina graziosa della Provenza. Si sente che siamo a sud: c'è caldo. Un caldo piacevole, però, non asfissiante, grazie al vento fresco, seppur troppo forte, che impedisce di sentirsi accaldati. Questa cosa mi fa sentire ancora più a casa, sebbene a Palermo c'è un caldo atroce e soffocante. Io, però, voglio ritornare. Sì, voglio ritornare a casa, e rivedere le persone che so saranno contente di vedermi. In più il 18 scende Selenia, non potrei stare in Francia un giorno di più. Oh ciao capelli, dove andate? Via, sì, con questo vento ci credo.

Giorno 18/07/12
Sono ritornata , stamattina prestissimo, a Palermo. L'ultimo posto che abbiamo visitato in Provenza è stato Avignone, e mi sono innamorata, forse (dico forse) più di Parigi. Per ora ad Avignone c'è il festival del teatro e la città febbricitante pullula di artisti di strada, attori che pubblicizzano i loro spettacoli. Mi sono rifatta gli occhi: quanti colori, quanto movimento per le strade, quanta musica! E' stato bellissimo. Ci ritornerei volentieri... ci andrei anche a vivere! Perchè comunque è una bella città, anche quando c'è poco movimento, ha un fascino enorme, ne sono certa, basta guardare le strade e i palazzi. Per un momento ho sognato di andare a vivere là come studentessa universitaria, ma c'ho rinunciato subito: la vita è cara, in Francia, e io dovrei andare a vivere là, proprio nel momento più instabile della mia presunta indipendenza? Come no. Ma, come si dice, sognare non costa nulla, anche se sono certa che, a lungo andare, ci sarà anche una tassa su quello per lo spreco di energia elettromagnetica *machecazzo...*. Comunque, il mio viaggio è finito, ma so che ci rivedremo presto, ormai la Francia mi possiede.

    

mercoledì 15 agosto 2012

Estratti Francesi 2012 (Seconda Parte)

Giorno 14/07/12
Eh, ma insomma, qua le cose si accavallano e io non ho tempo per scriverle, non posso evitare di farlo. Vabbè, insomma, il museo Pompidou è molto figo, colorato, coinvolgente, come quasi tutta l'arte contemporanea e la pop art, ma purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di vederlo tutto. A cena siamo andate in uno di questi pub parigini che io adoro,perchè sono veri e propri luoghi di incontro: piccoli, con tavoli vicini, accoglienti. Non come da noi, che un pub è anzi un modo per sviare le conversazioni di qualsiasi genere esse siano. Non che si debba parlare necessariamente di filosofia, ma andiamo: davvero qui ci si incontra per parlare, davanti una birra o una sigaretta? Tzè. Una cena tipica parisienne. 
Ieri siamo andate a casa di Monet *ehi ciao Claudio!* , che casa incantevole! Non è difficile credere che con quel giardino lui avesse l'ispirazione per fare i suoi quadri, forse in una casa così perfino io ci sarei riuscita... Tutti quei fiori, tutti quei colori, prima di arrivare al laghetto. E' in momenti come questi che ringrazio di non avere nessuna allergia. L'interno della casa, però, mi ha deluso un po', invece. Per il semplice motivo che si vede che è ristrutturata. Ovviamente per diventare un luogo turistico deve essere decente, accettabile, ma il punto è che è... finta. Sembra una casa delle bambole! Comunque un luogo da vedere, anche per i quadri che ci sono nello studio.
Continuando a parlare di Monet, che ci piace tanto, oggi sono stata all'Orangerie, per le famose Ninfee. Il laghetto l'ho visto dalla prospettiva di Monet, ed è ancora più bello del naturale. Qualche volta vorrei essere il pennello di questi pittori, per seguire la metamorfosi che tramuta il pensiero in colore, sulla tela. Quanta vibrazione! C'è una melodia, in tutti quei quadri. Comunque, devo dire che gli elementi che mi hanno affascinato di più, sono i tronchi: come qualsiasi altro elemento all'interno dei quadri, c'erano tanti tratti di colori differenti, dal giallo al blu. E non so come mai... ne ho percepito la vita. Come la linfa che, in effetti, scorre davvero in ogni essere vivente, vegetale o animale che sia. I movimenti dei tronchi avrei voluto eseguirli anche io, come in una strana danza. Magique!

[to be continued...]
 

venerdì 10 agosto 2012

Estratti Francesi 2012 (Prima Parte)

Giorno 09/07/12 
Sto crepando dal sonno. Fortunatamente il mio amore per il viaggio (oltre che un biglietto già stabilito senza se e senza ma) è più forte della dilagante pigrizia che pervade il novanta per cento della mia vita. [...] Sono seduta davanti al controllo, è bello vedere la gente che si affretta, si spoglia, distratta si stupisce del metal detector che suona, e si accorge che quell'anello, quella catena o quella moneta, insomma quella presenza a cui si è fatto talmente l'abitudine da dimenticare che quest'innocuo oggetto rischia di farti passare per un terrorista. Senza contare i "controllori": o troppo frettolosi, o troppo schizzinosi senza ragione reale, o indisponenti. Chissà come deve essere lavorare in un aereoporto... vedere tutta questa gente che passa, la fretta, il relax, la noia... il mondo. [...] L'aereoporto in cui arriveremo non è proprio a Parigi, beì a Beauvais, una cittadina splendida con una bellissima cattedrale, stando a quel che dice mia madre. Bèh, tanto meglio, posso iniziare a far riscaldare Juno Kim (la mia macchina fotografica), con questa cittadina, in attesa di Parigi. Io non vedo l'ora di arrivare, ne approfitterò per migliorare il mio francese, anche se stavo giusto pensando che forse ho dimenticato tutto.

Giorno 13/07/12
C'è un tempaccio schifoso, ma proprio di merda. Mi ricordavo, dalle altre volte in Francia, che qui in estate fa più freddo. Ma infatti non è proprio questo il problema, c'eravamo attrezzate. Ma piove ininterrottamente da ieri, e così la situazione non è tra le più vivibili. [...] Comunque, l'altro ieri siamo salite sulla Tour Eiffel, è stato stancante: gli ascensori delle altre "gambe" erano guasti e c'era un mucchio di gente accalcata e ansiosa di rubarci il posto. Il tempo era, ovviamente, uno schifo, quando siamo salite au sommet c'era troppo freddo e troppo vento per poterci godere il panorama. Ci riproveremo. [...] Ieri siamo state a Notre-Dame De Paris, che è una splendida chiesa, splendida meravigliosabellissima. Anche se devo dire, che non è tra le più belle con lo stile gotico, che io abbia visto *ma come, tanta festa e poi non detiene il primato? No.*
  E poi siamo state al cimitero... Il Pére Lachaise! Un posto carico di vita, paradossalmente. Grazie alle indicazioni approssimative prese dal sito ( www.perelachaise.com ), mi sono appositamente avventurata alla ricerca delle tombe che cercavo, quella di Morrison e l'altra di Wilde. [...] La prima tomba che ho trovato è stata quella di Jim Morrison, [...] l'emozione mi ha colto all'improvviso, non me l'aspettavo nemmeno. Ho sentito un forte senso di brividi che arrivava fino allo stomaco, ma non mi ero accorta di quanto mi fossi emozionata fino a quando non ho parlato con altri italiani là davanti: avevo la voce spezzata. [...] Mi sono messa d'accordo con mia madre (la quale era piuttosto annoiata) di vederci in un punto preciso, così lei non si sarebbe stancata, ma io avrei proseguito volentieri il mio vagabondaggio alla ricerca dell'altra tomba. [...] Ho camminato un sacco non riuscendo a capire che cazzo di logica avessero le numerazioni delle strade, les chémins , e così  mi sono mossa ad intuito. [...] Alla fine sono arrivata dove dovevo arrivare, e ad aspettarmi, oltre alla sfinge sulla tomba di Oscar Wilde, c'era un'altra valanga di emozione ad attendermi. [...] Ero talmente intenta a trovare la tomba da non rendermi conto di quanto mi stessi perdendo in vie e viuzze di quell'immenso cimitero. Ad un certo punto mi sono guardata intorno, non sapendo dov'ero, e per la prima volta mi sono accorta del lato palesemente inquietante della situazione: ero sola, nella parte più alta del cimitero, dove anche certi alberi erano più fitti e più alti, e quindi c'era anche meno luce, che già di per sè mancava per il tempaccio, con dei corvi che gracchiavano macabri ad intermittenza. Sì, era inquietante, eppure, proprio perchè sapevo e sentivo che era una tipica scena da film horror, questa cosa mi affascinava tantissimo, perciò tutta l'inquietitudine che avrebbe potuto iniziare ad attanagliarmi, non ha avuto il tempo di sgusciare fuori perchè si era trasformata in un'ovattata curiosità *figlia mia, quanto sarà facile ucciderti...* . [...] E' stata un'avventura emozionante, forse l'unica avuta finora in una Parigi tutta da riscoprire.

[to be continued]

lunedì 9 luglio 2012

Parigi ha la chiave del cuooooooooooor!

Stanotte si va a Parigi! Yeah! Proprio di questo parlavo! "Una Settimana A Parigi", sembra il titolo di una di quelle commedie sdolcinate, però sarò a Parigi e, per l'appunto, per una settimana. In vari anni sono riuscita a girare, insieme con la mia famiglia, tutta la Francia, ma a Parigi ci sono stata che avevo solo sei anni, non ricordo quasi niente. Ho qualche ricordo impiantato dalle foto, soprattutto quelle che ci ritraggono a Disneyland (e ho qualche ricordo traumatizzante del parco, come i film in 3D su leoni feroci dalle fauci spalancate e serpenti ssssssserpeggianti....), e mi succede anche, di avere certe immagini talmente chiare di Parigi, tratte però da film e immagini, da essere diventati dei ricordi anche quelli, ma non miei. Parigi è una splendida città, non saprei cos'altro di interessante da aggiungere che non sia già stato detto. Mi sono attrezzata bene per passare il tempo: il blocco per dipingere/disegnare, il mio diario e il quaderno, oltre ovviamente al mio iPod e la mia macchina fotografica. Comunque sia, una città vale l'altra, ognuna ha qualcosa da darmi. E io sooooooono qua! In attesa di partire. Partirò con mia madre, partiamo con la RyanAir, da Trapani. Alle due di stanotte andiamo là; sì bèh, un po' scomodo l'orario, ma che importa? Andremo a Parigi! Sono contenta di farmi questa settimana, davvero tanto. Avevo voglia di partire da tempo, e finalmente ne ho l'occasione. Scenderò il 18, che coincide con il giorno in cui scenderà mia sorella da Torino (della serie: ci piace partire ma ci piace di più ritornare). Yep! Avere una concezione un po' romantica di Parigi non guasta, ma non deve essere solo quella, non può! Questa meravigliosa città...
Bene, non so cos'altro scrivere, e per concludere metto un video che contraddice ciò che ho appena scritto. Buona visione!



sabato 16 giugno 2012

Prima era solo caldo. Adesso è incominciata l'Estate

Ora so cosa mi aspetta. Non smetterò di "lavorare", ma comunque qualsiasi cosa farò, la farò senza il fardello di pensare a fottutissimi esami di riparazione, di stress e di pensieri che mi portano via da ciò che mi interessa più di tutto. Oggi sono andata a scuola, fortunatamente NON HO DEBITI! :D finalmente la mia prima estate senza debiti, da quando e iniziato il liceo (nooo, ma dai!). La pagella di per sé non è nemmeno tanto male, ma quella la vedrò il 18, quando le consegneranno, perchè già io ho scordato la maggior parte dei voti. Che sollievo! Adesso, potrò dedicarmi alla Scrittura, a cercare di riformulare quell'abbozzo di storia che stavo iniziando. Ho letto il "primo capitolo", che ho scritto due anni fa (fa impressione dire "due anni fa", è troppo tempo, per un racconto lasciato in sospeso senza essere cresciuto, però sì, sono proprio due anni fa), e già non mi convince. Devo ricominciare daccapo! Ricostruirmi dentro. Certe volte mi impressiona rileggere le cose vecchie, mi fanno capire quanto io cambi senza accorgemene. Succede così a tutti, ed effettivamente dovremmo fermarci tante volte e chiamarci per nome: se qualcuno risponde dentro di noi, ma chiedendosi perchè lo si chiama, allora sicuramente siamo cambiati. E adesso un po' di mare qua, un pomeriggio con gli amici là, qualche serata *senza fare tardi, GEEEEEEEEEA!*, una bella spruzzata di Qualsiasi Cosa Posso Essere Socialmente Utile, ho proprio voglia di Fare e soprattutto di Capire, e via così. Ho vinto, temporaneamente. E il resto si vedrà.

giovedì 7 giugno 2012

Ora Della Scribantina

Stavo riflettendo sulla differenza tra "scrittrice" e "scribantina". Per me "scribantina", è una parola di cui nemmeno ho la certezza che esista... com'è, "scribacchina"? Scribante? Scriba? Vedo nell'enciclopedia:
- Scriba :nell'antichità chi era addertto per professione alla scrittura [...]. Particolarmente importanti furono gli scribi nel mondo ebraico; addetti alla traduzione dei testi sacri [...].
Naaah, erano contabili, quasi, non è quello che intendo...
- Scribacchino: scrittore privo di valore. 2: impiegato adibito a lavori di poco conto.
Madre, non vorrei essere così crudele con me stessa! Sto cercando di migliorare, e che diamine!

Ok, nessuno di questi termini esprime il semplicissimo concetto che voglio dire e, dopo aver constatato che la parola "scribantina" non esiste, è ufficiale: l'ho appena coniata. E con "scribantina" io intendo... me stessa! Ovvero una persona che scrive da sempre, ma ancora la Scrittura non è diventato il suo mestiere. Il giorno in cui sarò Scrittrice dovrò vivere di ciò che scrivo, voglio poter dire "ciò che ho, è davvero mio". Comunque, lo scribacchino sfigato non è tanto distante dalla scribantina che sono. Certo, penso di non fare proprio schifo schifo, spero di avere un po' di "valore", ma la Strada per essere Scrittrice è così lunga che ancora non ne vedo la fine. Un po' come "politico" e "politicante". Tutti i miei compagni dicono di odiare la Politica, perchè odiano i Politici. Ma io non la penso così. Gli ambienti che frequento, mi hanno portato a pensare che la Politica è ciò che ci circonda, più di quanto sembri. A mio parere, stabilire il prezzo delle patate in proporzione ai chili, all'ortofrutticolo, è Politica. AddioPizzo è Politica, al massimo un'associazione come questa è apartitica, ma sempre di politica si tratta. Emergency è Politica. Parlare di Diritti Umani, di Rispetto, di Doveri, di Rivoluzioni è Politica. Ciò che i miei compagni e molta altra gente odia, sono i politicanti, che, per precisare, sono quei Mostri Saltimbanchi che gira e rigira si vedono sempre in televisone. Ma essere politicanti non significa essere Politici. La differenza tra "politicante" e "Politico" è la stessa che intercorre tra essere "cantante" e, per esempio, "cantautore": essere cantante oggi, è molto, squallidamente facile: tutti i cantanti che, per fare un esempio, sono usciti da Amici, sono "cantanti" ma solo perchè, effettivamente, sono "coloro che cantano", ma non è detto che abbiano talento, originalità. Anche il lamento di un gatto, è un canto (macabro, ma pur sempre un canto), ma dubito che possa essere apprezzato o allietare. un Cantautore (e ovviamente parlo di qualcuno che la storia della canzone, l'ha scritta), invece, è cantante poichè è "colui che canta" ma p anche Poeta e originale, ti trasmette o ti racconta qualcosa. Ecco, un politicante è tale perchè si riveste di questo ruolo, ma in realtà, la maggior parte delle volte, è una Bestia. Un Politico è colui che ha dei Valori e ci crede con tutta la Sincerità e la Forza possibile, e finora ho visto Politici dovunque, nelle piazze, sopra un palco, o tra le Parole di un giornale.

Ecco, io voglio essere Cantautrice, Politica, Scrittrice.

giovedì 19 aprile 2012

Non c'entra molto con il post precedente, ma ho in testa questa canzone. Enjoy.

Viaggiare.

Che ci crediate o no, la scuola sta finendo. Io ci credo poco, dal momento che oggi ci sono stati i ricevimenti e ho la solita insufficienza in matematica e in più, bonus!, anche quella di fisica, tanto perchè d'estate, da quando è iniziato il liceo, non mi sono ancora divertita abbastanza. E come sappiamo, almeno io so, ma sì, lo sapete anche tutti voi, l'estate non è solo "caldo, storielle, mare e gelato", bensì è proprio un concetto di libertà, di sollievo, finalmente, dopo nove mesi di scuola e di stress. Per cui, con soli 30 giorni restanti di scuola, come posso sentire quella Estate se ho quasi sicuramente due debiti? Fooooorse avrei ancora tempo per recuperare, fooooooorse tuttosommato non lo mette il debito. Sì ma foooooooorse dopo un anno di scuola in cui mi sono seriamente impegnata, e stavolta sul serio (prova: le lezioni con la professoressa privata, che ero talmente pigra da essere indecisa se chiamarla sul serio, ma alla fine, per amor mio, l'ho fatto *wow, funziona alla grande...*) , mi sono rotta il cazzo di vedere sempre la solita faccia insoddisfatta e sarcastica della professoressa e di avere sempre quella strafottuta dannatissima insufficienza. Però, penso che continuerò a tentare, fino all'ultimo, di scamparmela. Ma ne dubito.
Comunque, se l'estate si sta avvicinando, si avvicina anche qualche ideuzza per un viaggio, magari, qualche tentativo di abbozzo. Sinceramente non so dove andrò, se partirò, ma ho tanta voglia di farlo. Sicuramente mi capiterà di salire a Torino da mia sorella, e probabilmente scenderà anche lei. Ma ho tanta voglia di partire, di abbandonarmi alla spensieratezza di un viaggio in un posto nuovo con gente nuova. Domenica, nel frattempo che fantastico su viaggi decisamente più a buon cuore, parto per Haan, un paese della Germania vicino Düssendorf. Sto partendo con le palle a terra. Non mi va di andarci perchè fa parte del gemellaggio: ebbene sì, anche quest'anno ho fatto un gemellaggio,e stavolta, come ho già scritto, con la Germania. Il mio gemello è già venuto qui, ed è UNO STRONZO. Molti altri ragazzi tedeschi sono simpaticissimi, mi sono divertita molto con loro, e proprio a me doveva capitare lo snob che conferma lo stereotipo del tedesco freddo e distaccato. Non sono riuscita a comunicare con lui se non per momenti necessari, ogni volta che cercavo di intraprendere una conversazione, rispondeva a monosillabi. Una esperienza di cacca, ma ormai devo concluderla. Non ci sono modi per poter cambiare la cosa, chessò, andare a dormire da un altro, farmi ospitare da un altro gemello, ma purtroppo quest'anno questo gemellaggio è stato organizzato un po' male e quindi abbiamo accattonato tutti i nostri problemi. Quindi io andrò da questo qui e ho il morale sottoterra. L'unica cosa positiva è che andrò in Germania, dove non sono mai stata, e sono molto curiosa di vedere com'è. Credo molto nell'insegnamento delle esperienze, perciò anche se questa è andata male, mi lascerà comunque qualcosa di importante. Brutti ricordi, ma almeno qualcosa di importante...spero.
Devo dire che non mi sento tanto bene, penso che mi andrò a fare un qualche Viaggio Mentale Altrove, perchè qui proprio non va. That's sucks.

venerdì 9 marzo 2012

Osservarsi attorno, pensare Poesia: Bus Rule!

Stavo riflettendo sulla bellezza dei posti. Le città possono essere ricche di cose stupende, di arto nascoste, da scovare. Città curiose, invitanti. Le persone che vi fanno parte, se non fosse per loro, che città sarebbero? Qui a Palermo, l'unico modo per amarla, è amare le persone e l'arte che contiene. E' ricca di arte, senza dubbio. Ma è così piena di problemi e così confusionaria che non è facile "seguirla". Però, certo folklore come ce l'abbiamo noi, non si trova da nessuna parte :). Ieri in autobus, ho assistito alla bellezza dell'amore materno più dolce di quanto mi sia capitato prima: è salita una donna di colore, con un bambino dietro, sulla schiena, agganciato ben stretto con quei veli che legano bene per evitare di, ovviamente, farli cadere. Dopo essersi sciolta di dosso questo marsupio, ha fatto sedere il bambino, mentre lei si è sistemata per bene. Il bambino era piccolissimo, un cucciolo davvero, e scivolava in continuazione da seduto, sul sedile. Si muoveva contento, come se non vedesse l'ora di muovere liberamente le gambe. Si alzava, saltellava e rideva. Cercava di arrampicarsi sullo schienale del sedile, ma ovviamente non ci riusciva, e sua madre, con una spinta, lo aiutava. Era curiosissimo: c'erano rivoli di acqua, sui finestrini, e lui li osservava affascinato, cercava di prenderli ma, purtroppo, non poteva, essendo, loro, all'esterno. Era di una tenerezza impressionante. Non riusciva a stare fermo, quando l'autobus è partito, sua madre l'ha dovuto tenere, per evitare che cadesse, e a quel punto lui non poteva che esultare ancora di più: tutto quel mondo che si muoveva, là fuori! Lei lo teneva, gli faceva il solletico, poi ha dovuto prenderlo in braccio perchè stava diventando troppo entusiasta, per il poco spazio che c'era. A quel punto lui si è tranquillizzato, tra le braccia della madre: niente è pià mozzafiato di quell'amore. Erano bellissimi, avrei voluto fare una fotografia. Per tutte le varie etnie che ho sempre visto sugli autobus, per le bellezze e gli squallori della popolazione che vedo ogni giorno dentro di essi, penso, da palermitana e da studente che sugli autobus quasi ci vive (nonostante i pessimi servizi), che lì ci sono i tesori della città: la gente. Anche se il romanticismo stona spesso, con Palermo, io penso questo.
Lav stori in de sitiiiii!!! 
Passo e chiudo, ciao!

sabato 14 gennaio 2012

Per rinfrescar lo spirito, tra una catastrofe e l'altra.

15 ottobre 1951
8 novembre 1951
14 novembre 1951 
19 settembre 1953
25 ottobre 1954
5 settembre 1959
23 novembre 1959
4 novembre 1966
2 novembre 1968
7 ottobre 1970
7 ottobre 1977
18 luglio 1987
15 novembre 1991
22 settembre 1992
27 settembre 1992
23 settembre 1993
5 novembre 1994
13 marzo 1995
12 settembre 1995
19 giugno 1996
14 ottobre 1996
5 maggio 1998
9 settembre 2000
13 ottobre 2000
dal 6 al 23 novembre 2000
29 agosto 2003
23 settembre 2003
29 maggio 2008
22 ottobre 2008
18 luglio 2009
1 ottobre 2009
9 settembre 2010
4 ottobre 2010
5 ottobre 2010
1 novembre 2010
3 marzo 2011
25 ottobre 2011


[date tratte da "Secoli di tragedie annunciate" Antonio Marafioti. E-Il Mensile Emergency]
Il 2012 è iniziato da poco, e mi sembra giusto ricordare ciò che è successo in Italia in quanto catastrofi ambientali. Dall'articolo risulta che sono 480.000 i fenomeni franosi verificatisi in Italia tra il 1900 e oggi (dati legambiente 09/05/2010) . Mi viene da piangere se penso che molta gente non sa di queste cose, che succedono proprio in mezzo a noi. Ma sicuramente la cosa che mi fa uscire fuori di testa è che con la MoltaGente spesso io non ho neanche a che fare, ma i miei coetanei, loro si che mi interessano. E sono loro che non sanno niente di niente per puro disinteressamento. Io ho un'idea: andiamo tutti a Fukushima, dato che per ora è tutto è radiattivo, portiamoci un pesce con noi (anche morto, poco importa), tuffiamoci in un qualsiasi posto là assolutamente contaminato di radiazioni con il nostro pesciolino caro, ne usciremo mutanti tramite una qualche fusione tra noi e il pesce, ci spunteranno branchie e coda. Poi ritorniamo qui in Italiuccia bella, continuiamo a costruire abusivamente e/o irresponsabilmente e senza alcun ritegno. Poi, aspettiamo pazientemente l'ultima inondazione e così potremmo vivere sott'acqua. Magari scopriamo pure Antlantide La Città Perduta.
Oh, oh, che tenera fantasia da bimbetta.
Oh, oh.