venerdì 9 marzo 2012

Osservarsi attorno, pensare Poesia: Bus Rule!

Stavo riflettendo sulla bellezza dei posti. Le città possono essere ricche di cose stupende, di arto nascoste, da scovare. Città curiose, invitanti. Le persone che vi fanno parte, se non fosse per loro, che città sarebbero? Qui a Palermo, l'unico modo per amarla, è amare le persone e l'arte che contiene. E' ricca di arte, senza dubbio. Ma è così piena di problemi e così confusionaria che non è facile "seguirla". Però, certo folklore come ce l'abbiamo noi, non si trova da nessuna parte :). Ieri in autobus, ho assistito alla bellezza dell'amore materno più dolce di quanto mi sia capitato prima: è salita una donna di colore, con un bambino dietro, sulla schiena, agganciato ben stretto con quei veli che legano bene per evitare di, ovviamente, farli cadere. Dopo essersi sciolta di dosso questo marsupio, ha fatto sedere il bambino, mentre lei si è sistemata per bene. Il bambino era piccolissimo, un cucciolo davvero, e scivolava in continuazione da seduto, sul sedile. Si muoveva contento, come se non vedesse l'ora di muovere liberamente le gambe. Si alzava, saltellava e rideva. Cercava di arrampicarsi sullo schienale del sedile, ma ovviamente non ci riusciva, e sua madre, con una spinta, lo aiutava. Era curiosissimo: c'erano rivoli di acqua, sui finestrini, e lui li osservava affascinato, cercava di prenderli ma, purtroppo, non poteva, essendo, loro, all'esterno. Era di una tenerezza impressionante. Non riusciva a stare fermo, quando l'autobus è partito, sua madre l'ha dovuto tenere, per evitare che cadesse, e a quel punto lui non poteva che esultare ancora di più: tutto quel mondo che si muoveva, là fuori! Lei lo teneva, gli faceva il solletico, poi ha dovuto prenderlo in braccio perchè stava diventando troppo entusiasta, per il poco spazio che c'era. A quel punto lui si è tranquillizzato, tra le braccia della madre: niente è pià mozzafiato di quell'amore. Erano bellissimi, avrei voluto fare una fotografia. Per tutte le varie etnie che ho sempre visto sugli autobus, per le bellezze e gli squallori della popolazione che vedo ogni giorno dentro di essi, penso, da palermitana e da studente che sugli autobus quasi ci vive (nonostante i pessimi servizi), che lì ci sono i tesori della città: la gente. Anche se il romanticismo stona spesso, con Palermo, io penso questo.
Lav stori in de sitiiiii!!! 
Passo e chiudo, ciao!