mercoledì 26 ottobre 2016

Architetture future

Giocare a indovinare il futuro sarà sempre un'attività curiosa che incita a credere in ciò che non si crede.

Stavolta è capitato che la casualità disegnasse tre archi, un ponte su quello che potrebbe essere un anfiteatro o un lago.

Se ci sono posti dove devo andare, andrò. Se ci sono persone che devo conoscere, le conoscerò.

Mi piace che il futuro non parli, ma disegni. Mi piace immaginare che io possa davvero capire i suoi messaggi.

E magari nulla di tutto questo, ma ho bisogno di credere per inventare storie, dunque facciamo che per questa volta io abbia davvero predetto un luogo e ciò significherà che dovrò raggiungerlo,fosse anche un ponte mentale.

Perché no, tanto io amo viaggiare. Non ho mai smesso di farlo, anche quando ho capito di dovermi fermare.

venerdì 21 ottobre 2016

Perché, tu sei qui per prenderti sul serio?

- Perché c'hai sempre 'sta faccia afflitta quando scrivi?
- Parrebbe essere la mia faccia da concentrazione...
- 'Mazza pare che hai assistito al funerale daa famiglia tutta der gatto tuo.
- Sì, ci sono momenti facciali migliori, in effetti.
- Guarda mo come te la faccio poetica co l'effetto seppia, guarda...
- Mentre sono al computer? Non ci puoi pensare quando sono davanti alla macchina da scrivere? Avrebbe più senso.
- Ao e chi sei er regista? Lascia fa', tu e i tuoi selfoni da ntellettuale. Ma chi sei, Agatàcristi?
- Scusa, fai te.

- Guarda npo'! Eh? Vedi? A senti aa poesia? 
- Poetica, proprio. Oh, ma sei venuto a prendermi per il culo?
- Eccerto. Perché, tu sei qui pe' pijatte sul serio?  

giovedì 20 ottobre 2016

Crunchy Art Breakfast Time

Zeren Baran, "After Orgasm"
Mi ricordo della prima volta che ho assaggiato cereali del genere: ero talmente curiosa ed entusiasta perché li avevo visto tante volte in tv, nelle serie che ci guardavamo io e mia sorella di pomeriggio dopo scuola.

Poi li ho assaggiati e ho scoperto che non avevano alcun gusto. Come moltissimi dei cibi stra-colorati e zuccherosi. È stata una delusione, che peccato.

E poi casualmente basta girovagare su internet per scoprire che qualcuno ne ha fatto un uso migliore, decontestualizzando soggetti d'arte e rendendoli... deliziosi.

Con questo nuovo gusto nella testa, avrei voglia di mangiarne cento pacchi, di cereali così.

Soprattutto se ci trovo sorprese del genere. Vien voglia di scusarsi, di dire "oh pardon, non immaginavo foste lì", con la bocca piena. Mentre loro, sul fondo della scatola, erano intenti ad affari d'amore.

Mamma, volevo solo i miei soliti cereali con la sorpresa cinese e invece guarda cos'ho trovato: dua amorini intenti a far che!

La fantasia è un cibo squisito.

martedì 18 ottobre 2016

The Origin Of Love


La ruota dei colori. Mi sembra, osservandola, che tutti noi potremmo essere spiegati attraverso essa.


La fisica, in effetti, mi viene incontro con la spiegazione riguardo la struttura oculare dei coni di luce che percepiscono i nostri occhi. Ma non è solo questo.
Guardando le persone intorno a noi vedo che ognuno di noi possiede i tre colori primari. Siamo fatti di blu, giallo e rosso; elementi di acqua, di luce e di fuoco, energie che entrano l'una dentro l'altra e muovono il mondo (interiore o esteriore che sia). 

I nostri colori secondari altro non sono che la sintonia con altrettanti colori primari, quando trovi la persona con cui puoi combinare. È bello fino alla commozione combinare con qualcuno. Fa quasi male, malissimo. 

Però succedono anche i colori complementari, e qui sta l'inghippo: chi ti completa è spesso anche il tuo opposto. Distante, ma vicino. Complesso e complementare. 

Per ognuno di noi c'è un'intensità, una tinta e un'ombra. Io ci sto giocando adesso, mescolandomi furiosamente come in preda a colpo di genio, ma senza il genio. 

I vostri colori, mostratemeli. Quali sono? 

Nel frattempo, vi lascio con questa, da ascoltare subito dopo o quando volete:

lunedì 10 ottobre 2016

Nel mezzo di, nel mezzo di, nel mezzo di

È così. Che vuol dire?
Vuol dire che le cose sono come sono in questo momento, e per viverle forse non devo aggiungere né togliere nulla.

Non ho altro che me, in questo momento e quella macchina da scrivere, quel quaderno e questo computer dai quali cerco di modellare un futuro ipotetico. E l'incontro con Gli Altri non può che farmi bene, anche se mi mette in confusione.

Gente che mastica l'orgoglio degli altri con piroette narcisistiche da nuclei insicuri e tremolanti; gente che dona Meraviglia come le più audaci delle creature magiche da fiabe sotto la tempesta; gente che rincuora, che altro non dà che affetto quando proprio non serve altro che quello. Gente che entra in me e divento Quella Gente.

Per ora sono così, non ho altro che questo. Non ho soldi, non ho un lavoro, non studio; non sono indipendente, non imparo a cucinare, non ho la patente; non faccio attività personali, non faccio teatro, non dipingo, non vado in bici, né in pattini; non imparo a cantare, non sviluppo nessun estro creativo.

Per ora sono così, nel mezzo di un mucchio di pensieri e sentimenti. E forse ora ho capito: devo essere così e basta. Indago, me stessa e gli altri attraverso me stessa. Ringrazio chi mi ha fatto male e chi non lo fa, sto elaborando una ricchezza degna della miniera di diamanti.

domenica 9 ottobre 2016

Forse per ora è così

E non c'è granché da dover spiegare. Devo solo riconoscere meglio questa nuova vita, questo nuovo modo di pormi, questo essere senza troppi progetti, senza nemmeno capire. Insomma, sto ricominciando?

Illustrazione di Bruce Stanfield