domenica 20 luglio 2014

lettera dalla Missione

Io più di voi credo nel destino. Non c'è niente a cui creda di più.
Credo fortemente all'idea che siamo nati per svolgere un ruolo e che questo ci aiuti a glorificarci. Per questo il mio ruolo lo svolgo così bene, perché io amo quel che faccio, soprattutto quando serve a uno scopo nobile come quello di difendere il proprio paese. Non per essere patriottici eh, che poi divento noiosa e non è l'effetto che voglio ottenere, ma non c'è niente di più commovente che amare il proprio paese. D'altronde, non difendereste la vostra famiglia se un'orribile minaccia rischiasse di farle del male?

Che vita eccitante, la mia! Sapeste che salti! Quante porzioni di cielo e di terra che ho collezionato! Loro me lo dicono, le loro voci serpeggiano dappertutto: mentre sistemano il mio prossimo involucro della grande anima che sono, mentre mi imbarcano, mentre il volo inizia e anche quando mi lasciano proseguire per la mia strada: è un lavoro giusto, è un territorio che deve essere solo nostro, va difeso dal terrorismo.

Cambio corpo molto spesso eppure come tutti voi umani, in fondo sono sempre uguale. Questo mi è di gran vantaggio, poiché per ogni volta che mi involo e poi scendo giù a terra, vedo sempre cose nuove e nel frattempo archivio immagini e pensieri nel grande serbatoio che è la memoria. Da corpo a corpo non dimentico chi sono e qual è la mia missione: difendere

Certo, qualche volta mi incuriosisco. Guardo il mio adrenalinico atterraggio su teste, case e ulivi e mi chiedo dove quei farabutti si nascondino, questi terroristi parassiti che rischiano di rovinare il mio paese, che tanto ha lottato per conquistare onestamente  quei territori. Sì, me la faccio qualche domanda, di tanto in tanto, perché quelli che faccio saltare come coriandoli in una festa mi sembrano, a colpo d'occhio, uomini, donne e bambini come quelli del mio nobile paese. Ieri ho fatto "buuuuuuuu!" a dei bambini che giocavano con un pallone proprio uguale a quello dei figli dei quali genitori fanno il tifo per me, guardandomi dall'altra parte, quella giusta, della nostra terra. Che ridere! Dovevate vederli: ci sono rimasti. Tanto. 
Comunque, loro dicono che sono proprio questi i terroristi. Allora sto tranquilla, ché come sempre svolgo con bravura il mio lavoro.

A me piace la mia vita. Parto sempre, parto a prescindere dal motivo: politico, economico, religioso o espansionistico. Io sono la risposta giusta a tutto e quindi mi faccio i viaggi migliori. 
Certo che questi terroristi non mollano mica, però. Più gli faccio visita e più i loro cuori mi ricordano che non se ne andranno, ma che modi, insomma.

Non sanno che siamo destinati? Che ognuno ha un ruolo in questo mondo?
Io volo, scendo e loro saltano, e poi se ne vanno. Così deve andare. Invece no. Loro fanno radici, come certi ulivi.

Io sono fiera di me, il mio ruolo lo seguo. vado dove va il mio destino.
Perché sono brava e seguo gli ordini e i veri valori.
Non come certi, qui in questa Striscia di terra. 
Imparate dunque, chi ha ragione, voi che state indifferenti a casa, lontani (e neanche tanto).

Vostra,
Anima Bomba.





Genocidio. Striscia di Gaza, 2014.
Palestina resisti. 

venerdì 11 luglio 2014

Disamistade - Fabrizio De Andrè





Un pensiero alla Palestina, in questo angoscianti giorni di fuoco, ché l'orrore lo sento fino a qui.

sabato 5 luglio 2014

Dopo: ora.

Incredibile.
Questo blog ce l'ho dal primo anno di liceo e adesso ho finito. Sono fuori. Maturata, diplomata, ata ata.
Assurdo.
Non lo so cosa senta. Non voglio perdermi in parole malinconiche o in sfoghi eccessivi. Di certo sono contenta e di certo molte cose mi mancheranno. Così come molte cose adesso mi faranno paura, non ho voglia di sciorinare parole su parole a riguardo.
Però
wow.
Ora il mio Dopo avrà inizio. E' da quando è iniziato l'anno che penso al dopo. Ovviamente ho cambiato idea lungo il percorso e finora l'idea finale è una.
La lista di cose che adesso dovrò, meglio vorrei mettere in atto sono le seguenti:

  1. Trovare un lavoretto
  2. Prendere dimestichezza con la bici
  3. studiare per la patente
  4. scrivere
  5. coltivare l'artigiana che è in me
  6. scrivere
  7. scrivere
  8. qualche viaggio piccino picciò chissà dove
  9. scrivere
  10. scrivere
L'ultimo punto è anche quello infinitesimale. Non so chi tra voi perspicaci avrà notato che non c'è nessuna università nominata nella lista. Ed ecco ciò che penso:
mi piacerebbe studiare. Sai, fare storia dell'arte per esempio. Quale facoltà sarebbe? Non so, prima che trasformassero l'università in "scuola" l'avevano accorpata a lettere. Quindi suppongo lettere. Ma al momento manco mi informo. Sì perché insomma, comunque pensavo... sì pensavo di fermarmi un anno.
SSSSSSSSSSSSSSSSSSBAM.
Ehilà, gente originale, stavolta mi rivolgo a voi! Voi che ad ascoltare questo, vi si trasforma l'espressione si da parzialmente interessata a sinceramente preoccupata:
Eeeeeeeeeh ma sai, Gea, sai, quando ti fermi un anno, è difficile riprendere.
Oppure, varianti teatrali in cui vi improvvisate profeti e con tragicità dite:
Mmmmh, insomma, Gea guarda che tu non riprendi se ti fermi ora.
O ancora, gente apprensiva:
Batti il ferro, ora che è ancora caldo! 
OK.
Ora il punto è questo: ho atteso con tanta impazienza questa fine del liceo per far scattare il Dopo, perché ho tante idee che per colpa del tempo da impiegare in altro, della pigrizia e della svogliatezza, non ho messo in atto e ho rimandato al Dopo. Quello che sostengo io è questo: mi piacerebbe studiare, ma non ora. Sarebbe uno spreco di soldi e di tempo. Dunque per incominciare di certo ora non incomincio.
Lo credo possibilissimo, conoscendomi, che dopo un anno sarebbe tragico, potrei non farlo. Ma,ehi, la novità è questa! Non avrò sprecato il mio tempo. Quindi, perché dovrebbe essere così tragico se per caso decidessi di non riprendere? Perché il pezzo di carta in più va sempre bene? Chi se ne frega. Se avrò realizzato quello che voglio, almeno in parte, almeno in piccolo, io sarò felice.
Sono discorsi campati in aria? Ancora non so che cosa sto dicendo? Va bene. Io mi sveglio la mattina e so di non sapere ancora un cazzo, eppure vivo lo stesso proprio perché so che posso sempre imparare. Il peggio deve ancora venire.
E dai,io ho la porta aperta, si accomodi.
Sto cercando di non tradirmi per sempre e per fare ciò ho bisogno di impratichirmi nella vita, continuando però a sognare come una deficiente. E i soliti discorsi già ristagnano nella fogna del mio cervello. Lo scrivo in questo post per mettere in guardia chi  rischia di avere reazioni come quelle sopracitate: non chiedetemi cosa farò.
Trovare un lavoro, anche piccolo, è difficile: lo so.
Strana questa storia della bici, perché, non ci sai andare? Ho imparato l'estate scorsa, è una storia curiosa questa della bici, se vuoi te la racconto...
Eh sì, così con la patente sei più indipendente! Una minuscola parte di indipendenza,ma sì, evvai.
Bello, e cosa scrivi? Magari capiterà un giorno in cui lo scoprirai
Ma guarda che l'artigianato sta morendo, che vuoi farci, un lavoro? Senti, sparisci in un angolo e muori?
Belli i viaggi, tutti li vorremmo fare! Peccato i soldi! Certo, certo, infatti, ci mancherebbe. A che ti servono i soldi se poi non sai adattarti? 

Ho finito il liceo. Sono giovane, ingenua, ignorante, sognatrice e fessa. La vita è piena di complicazioni, il mondo del lavoro è un marchingegno di cattiveria, frustrazione e ingratitudine, la vita pratica è piena di tasse e bollette da pagare e polvere da spolverare ed è stancante, l'arte è bella ma non campa, scrivere è nobile ma il mondo dell'editoria è un mostro che mangia tutta la tua voglia di comunicare, e alla fine rischi di sprecare il tuo tempo.

Grazie, gente, grazie. Ora che mi avete propinato le vostre dosi di frasi di convenienza, raccomandazioni, proverbi profetici, scorci delle vostre menti così splendidamente inquadrate, credo di essere più cosciente di me e di ciò che mi aspetta. Mi avete davvero salvato.
Per carità, seguo alla lettera ciò che consigliate, solo di tanto in tanto faccio collane e "poesie", non temete.

Un mio pensiero ora va ai miei prof, che mi hanno raccomandato di andare via e di studiare. Vi amo vi adoro e vi copro di baci e non sputerò su ciò che mi avete insegnato, perché siete andati oltre i libri. E alla fine dell'orale mi avete raccomandato il meglio. Io farò del mio meglio, e non perderò me stessa. 

Il Dopo è iniziato. C'è molta strada da spianare, e io sono qua e ho voglia di farlo.
Ciao mondo.