Messaggio prima della fine del mondo, attenzione terrestri.
Nessuno di noi vuole morire, smettiamola col dire “pazienza, se domani finisce il mondo, pazienza”. Chi è che ha voglia di morire, e magari non ha nemmeno concluso una cippa nella sua vita, come me? Ma dai, no di certo.
*Ma Gea, cosa facciamo qui, eh? Crediamo a queste fandonie?
Ma certo che no, signora Coscienza, non oserei mai offenderla in questo modo. Tuttavia mi consenta di dire che per me la fine del mondo è già iniziata, con squilli di trombe e crolli di palazzine vicino alla mia scuola, ad esempio. Seeeenza contare le già avvenute catastrofi, che sono proprio delle divertenti fanfare, soprattutto per chi le ha subite.
Ne abbiamo parlato in classe, con il professore di religione, il quale ha tentato di fare un discorso riguardo la profezia dal punto di vista storico/culturale/filosofico, riuscendo a rendere questa pallina antistress che è l’apocalisse quasi una cristallina palla di vetro, di quelle che tu osservi incuriosito, ma poi ti giri a guardare da un’altra parte qualcosa di più appetibile e poco pretenzioso. Alla fine di tutto ciò, in realtà ci aspetta una nuova era? Disegni son stati scritti, destini segnati, risvegli previsti… IL NUOVO RINASCIMENTO!
E in tutto questo, noi… che ruolo abbiamo? Non ci siamo stancati di vivere all' interno di una vita che per un motivo o per un altro non ci deve mai appartenere? Ci sono persone che cercano di costruirsi, a partire da noi ciofani. La mia scuola ha appena passato un periodo di protesta, come in tutta Italia, occupì occupà, occupando il proprio tempo, riuscendo anche magnificamente in questo. Non smetterò mai di dichiarare la mia contentezza quando, nonostante fossi contraria alla scelta di protesta (dato che non avevo molta fiducia nelle mentalità dei miei compagni), ho visto che molte cose si erano create, che i ragazzi si erano sensibilizzati di più e che c’era più voglia di fare.
*Ma è una cosa che è durata poco…
Sì, sì, è vero, purtroppo è durata poco. Ma questo perché il sintomo della Testa Di Cazzo è dilagante, un virus che colpisce tutte le persone, in svariate forme, non si possono contare. Ma mi sono stancata, cara Coscienza, di dover pensare alle persone inutili. Le persone inutili… sono inutili. E in quanto tali, ogni cosa riguardo loro è inutile. E’ rincuorante vedere che sempre più persone, quantomeno un numero crescente, prendono coscienza di ciò che li circonda. “Oh mio dio! Esiste un mondo al di là del mio eyeliner!” Sì, siore e siori, esiste, e non c’è bisogno dei cerchi nel grano per indagarci su.
Mancano pochi giorni a Natale, mancano pochi giorni alla fine dell’anno, mancano pochi giorni ai miei diciott’anni, manca davvero poco al prossimo pensiero trillante di curiosità. Io che ultimamente mi sveglio con nuove consapevolezze sul cuscino, senza sapere come diamine ci siano finite lì, mi ritrovo a vagheggiare nella mia testa a vapore, senza sapere a chi dare ascolto delle mie tante voci e a chi riferire ciò che evidentemente c’è da dire. Ma l’anno sta finendo, e presumendo che non scriverò prima di capodanno, rimane in sospeso la solita speranza di un anno migliore, che se non porta risposte, quanto meno non smetta di fare domande.
Chi rinasce dalle ceneri? Ma il punto è: abbiamo smesso di bruciare?
*Ma neanche per sogno…
Come immaginavo.