giovedì 9 gennaio 2014

La Capra Sopra La Panca

2014, anno nuovo, vita nuova, propositi nuovi, buoni o cattivi, saltiamo i preliminari e diamoci dentro, che lo sappiamo sono le solite cose che si dicono ma in realtà non cambia chissà quanto. Forse per me cambierà qualcosa solo perché si avvicina sempre di più il momento di prendere in mano la mia vita così come mi si fionda addosso: sono di maturità, anche se ancora non so di essere di maturità, sennò non starei qui alle 22.52 sveglia, oltretutto alzandomi dal letto dopo che cinque minuti prima avevo deciso di dormire, con l'influenza addosso.
Cos'ha questo futuro da offrirmi? Dunque: avevo giocherellato con l'idea di andare in Francia dopo il liceo, il doppio diploma in lingua francese spalancherebbe le porte delle università à là bas e l'idea di andare fuori non mi dispiacerebbe. Ma il punto è questo: studiare storia dell'arte perché è l'unica cosa di cui, sono certa, non mi stancherei facilmente e quindi, ma che cosa strana, ritrovarmi a studiare all'università una cosa che mi piace, una pratica inusuale oramai, per fare cosa? E poi dove? A me il lavoro non mi interessa. Chiarisco il concetto: a me un lavoro specifico non mi interessa. Perché io quello che vorrei fare a vita è scrivere, scrivere, scrivere per camparmi, campare per scrivere. E ho una paranoia: temo che andare all'università prenda il tempo che potrebbe servirmi per mettere su qualcosa nero su bianco. Io posso anche fare storia dell'arte, uscirne, e andare a fare la cameriera. Che senso ha? Non lo so ancora. Uscire dal liceo e fare la cameriera, e avere il tempo restante per scrivere. Nel frattempo mi costruisco una vita che sia solo mia, con i mezzi poveri che mi ritrovo. La Francia è la mia America e non perché ci tenga particolarmente andare lì, ma perché so che più lontano vado più cresco, e che questo significhi anche invecchiare al momento mi importa poco. Voglio fare ciò che amo, voglio amare ciò che faccio, non è tanto difficile eppure, a guardar bene, lo è. Queste sono le tipiche situazioni in cui, davanti ai bivi che conducono chissà dove, la scelta si delinea grazie al diramarsi perfetto nella tua mente della lista di cose che non vuoi, mentre quelle che vuoi si perdono in altre vie e viuzze, e poi ti rimane una manciata di idee che non sai come mettere in atto.
Ci sarà pure un modo per non tradirti, eh Gea?
Comunque è ancora presto, lo so. Le svolte si prendono allo scoccare dell'estate degli esami, se tutto va bene. Però il mio cervello come sempre si spinge oltre e poi capitombola giù.

-Sì Gea, tante belle parole. Il sentimento, l'onestà, fare le cose per piacere e non per interesse, sì sì. Ma poi, a te, chi ti campa, eh figghia?
- La capra sopra la panca.

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